PAROS ARCHITETTURA ovvero prima dell’architettura – [Πάρος dal greco antico = prima di]. L’architettura è un corpo: deperisce, evolve, cambia e con essa gli oggetti ed i materiali di cui è fatta. Anche noi, abitanti, cambiamo con lei, ma rimaniamo indissolubilmente legati alle memorie che si conservano al suo interno. Non crediamo di poter progettare l’eterna durevolezza, il perfetto funzionalismo e l’impeccabilità estetica. Crediamo nella capacità di intraprendere scelte ed azioni progettuali che consentano agli spazi di accogliere la vita delle persone e custodirne il vissuto. Paros architettura è il processo prima del disegno, l’idea prima della forma, il territorio di ricerca prima del costruito.

 

“Non sono mai stato capace di costruire una casa, una autentica casa. Ma non parlo di progettare e costruire case, impegno minore che ancora riesco ad affrontare, non so se correttamente. L’idea che ho di una casa è di una macchina complicata, nella quale ogni giorno si guasta qualche cosa: lampada, rubinetto, scarico, serratura, cerniera, presa della luce, scaldabagno, fornello, frigorifero, televisione o video; e la lavatrice, o i fusibili, i ganci delle tende o la serratura di sicurezza.. […] Ma quando questo sforzo di manutenzione non è apparente, quando il salutare odore di cera di una casa ben ventilata si mischia con il profumo dei fiori del giardino e quando in essa noi — visitatori irresponsabilmente poco attenti ai momenti di felicità – ci sentiamo felici, dimenticando le nostre angustie di nomadi barbari, allora l’unica medaglia possibile è quella della gratitudine, del silenzioso applauso; un momento di pausa, guardandoci attorno, immergendoci nell’atmosfera dorata di un interno d’autunno, alla fine del giorno”.

Vivere una casa, Marzo 1994, Álvaro Siza